mercoledì 15 maggio 2013

Diritto al lavoro, all'istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza, per la giustizia sociale e la democrazia

Sabato 18 maggio i metalmeccanici si mobilitano e scendono in piazza a Roma perché cinque anni fa con il governo Berlusconi ci avevano detto che la crisi non c'era, era passeggera, addirittura superata. Negli ultimi due anni col governo Monti, visto che la crisi non si poteva più negare, si è passati a un uso della crisi per legittimare le politiche di austerità in tutta Europa. La scelta di non intervenire sulle cause ha determinato che il 10% della popolazione ha il 50% della ricchezza: i responsabili hanno quindi continuato ad aumentare le proprie rendite. Inoltre le banche hanno ridotto il credito e investito in titoli spazzatura e la Confindustria ha puntato sulla cancellazione dei diritti e la riduzione del salario. Risultato? Hanno cancellato l'articolo 18, derogato ai contratti e alle leggi, tagliato la spesa sociale, chiuso ospedali e per 9 milioni di persone non è più garantito il diritto alla salute, chiuso scuole e università, posticipate e ridotte le pensioni. Hanno addirittura provato a generare una guerra tra inoccupati, disoccupati e precari, giovani e non, donne e uomini. L'Italia continua a essere il paese con la massima evasione fiscale e la minore tassazione delle rendite finanziarie mentre attraverso le politiche fiscali hanno continuato a spremere pensionati e lavoratori dipendenti. I risultati di questa scelta sono: licenziamenti, aumento delle disuguaglianze sociali, impoverimento e inaccessibilità al lavoro. Questa condizione di solitudine ha addirittura portato persone a togliersi la vita. Adesso Basta! Non vogliamo più essere divisi e ricattati, è il momento di cambiare Il 18, a Roma, manifestiamo per: - riconquistare il diritto del e nel lavoro; - la riconversione ecologica del nostro sistema industriale per valorizzare i beni comuni acqua, aria e terra; - un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati e il blocco dei licenziamenti anche attraverso l'incentivazione della riduzione dell'orario con i contratti di solidarietà e l'estensione della cassa integrazione; - un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori; - un reddito per una piena cittadinanza di inoccupati, disoccupati e studenti; - fare in modo che la scuola, l'università e la sanità siano pubbliche e per tutti; - combattere le mafie e la criminalità organizzata che si sono infiltrate sia nella finanza che nell'economia; - la rivalutazione delle pensioni e per un sistema pensionistico che riconosca la diversità tra i lavori; - un'Europa fondata sui diritti sociali e contrattuali, su un sistema fiscale condiviso e sul diritto di cittadinanza e sulla democrazia delle istituzioni. Per queste ragioni ci rivolgiamo a tutte le donne, gli uomini, i giovani, i precari, i disoccupati, i migranti, i pensionati, perché noi operaie, operai, impiegate e impiegati metalmeccanici, come voi, vogliamo una democrazia che ci permetta di partecipare e decidere del nostro futuro.

tutti in piazza

nel confermarvi l'appuntamento per il 18 maggio alle ore 9.30 davanti al Museo Nazionale Romano - altezza Via Terme di Diocleziano - dove troverete il nostro striscione, vi aggiorniamo sul percorso della manifestazione : piazza della Repubblica, via Cavour,piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, via Merulana, viale Manzoni, viale E. Filiberto per concludere il suo percorso in piazza San Giovanni dove si terrà il comizio finale.Vi aspettiamo numerosi. Fraterni saluti FIOM CGIL ROMA SUD

lunedì 13 maggio 2013

Coordinamento installazioni telefoniche fiom roma sud

Lunedì 6 Maggio si è riunito il coordinamento delle installazioni di roma sud al quale erano presenti le R.S.U. di tutte le aziende del territorio, Tina Balì della Cgil Roma e Lazio e Francesca Re David della Fiom del Lazio. In questa riunione è emerso il fatto che tutte le aziende che lavorano in questo settore sono in crisi e per questo tutte hanno procedure di cassa integrazione o vertenze in atto a modificare a ribasso i vari contratti integrativi, cosa che contrasta con gli investimenti sulla larga banda e la nuova tecnologia mobile chiamata LTE. Vista la situazione che si è andata a determinare grazie alle gare al massimo ribasso(argomento che interessa tutti i lavoratori italiani non solo i presenti)fatte da Telecom, Fastweb per la rete fissa e Wind per la rete mobile ha determinato la richiesta da parte delle R.S.U. a Cgil e Fiom del Lazio ad attivarsi per mettere su due tavoli di confronto e cioè: alla Cgil uno con Slc in quanto l'accordo sull'occupazione di Telecom prevede una internalizzazione delle attività in fibra ottica dell'85% atto che determinerà sicuramente ulteriori esuberi nel settore degli appalti già in netta crisi; alla Fiom Lazio un invito a sollecitare alla Fiom nazionale una nuova riunione del coordinamento delle installazioni telefoniche nazionale visto che le situazioni dei lavoratori del comparto sono similari e che è giusto provare ad unirle in una sola vertenza per avere più forza per cercare di modificarle.La R.S.U. sottolineano situazioni che li riguardano come lavoratori e come cittadini italiani cioè lo scorporo della rete da parte della Telecom che sta già dialogando con il nuovo ministro dello sviluppo economico Zanonato e la sicurezza dei dati in rete legato alle scelte economiche delle aziende appaltatrici che guardano solo al massimo risparmio tralasciando questioni importanti come la precarietà e la sicurezza sul lavoro.