martedì 30 luglio 2013

LA FIOM SIGLA L'IPOTESI D'INTESA, LA PAROLA PASSA ORA AI LAVORATORI

E' stata siglata ieri sera l'ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale Unionmeccanica- Confapi, che interessa circa 400mila addetti e riguarda 38mila piccole e medie imprese del settore metalmeccanico. L'ipotesi di accordo, frutto di una trattativa unitaria, è stata sottoscritta solo dalla Fiom-Cgil; Fim e Uilm si sono riservate di decidere successivamente. Per la prima volta, nell'ipotesi di accordo, le parti hanno stabilito che la validità dell'intesa è legata al voto certificato, tramite referendum, dei lavoratori interessati. Alla luce di questo fatto, la Fiom intende, dal 26 di agosto al 25 settembre, indire le assemblee e il referendum, che a nostro giudizio sarebbe utile che si svolgessero con un carattere unitario e con il rispetto dell'esito del voto dei lavoratori. Nello specifico l'ipotesi di accordo prevede un aumento di 136 euro mensili, di cui 131 euro sui minimi tabellari e 5 euro per il diritto alle prestazioni della bilateralità, ottenuto con il recepimento nel CCNL degli accordi sottoscritti tra Cgil Cisl e Uil e Confapi. L'ipotesi di accordo decorre dal 1 giugno 2013 con scadenza al 31 ottobre 2016; i 131 euro di incremento riparametrato al 5° livello sui minimi tabellari sono così ripartiti: 35 dal 1 giugno 2013, 45 dal 1 giugno 2014, 51 dal 1 giugno 2015. Inoltre viene incrementato a 485 euro annui l'elemento perequativo per i lavoratori non coperti dalla contrattazione aziendale. Viene confermata l'attuale normativa sia in materia di trattamento economico dei primi tre giorni di malattia, che per gli orari di lavoro per i quali rimane in capo alla RSU il diritto alla contrattazione con l'incremento delle ore annue di flessibilità da 64 a 72. Il contratto delle Pmi metalmeccaniche introduce per la prima volta un sistema concordato di bilateralità che - attraverso il recepimento degli accordi interconfederali firmati da Cgil, Cisl e Uil e Confapi - estende le tutele dei lavoratori in materia di welfare contrattuale, integrando la retribuzione e la normativa prevista dal contratto, quali in fondo di sostegno al reddito, la formazione, la sicurezza e l'apprendistato. Questa ipotesi di accordo – come nel rinnovo sottoscritto a fine maggio con le imprese cooperative - conferma che la Fiom firma le intese quando queste non prevedono scambi impropri, confermano il ruolo contrattuale delle RSU in materia di orari, non introducono deroghe sulla decorrenza degli incrementi salariali e mantengono il pieno trattamento economico dei primi tre giorni di malattia. La delegazione trattante della Fiom Cgil valuta positivamente l'ipotesi di accordo raggiunta dopo una trattativa svolta con tutte le organizzazioni sindacali, coerentemente con quanto stabilito dal Comitato Centrale. Ora la parola passa ai lavoratori, gli unici titolati a decidere sui contratti che li riguardano. FIOM-CGIL NAZIONALE Roma, 30 luglio 2013

grave comportamento della Regione Lazio

Nell’incontro di ieri sulla proroga della CIGS all’Unità Sottogruppi Lastratura della Fiat di Cassino la Fiom Cgil non è stata ammessa ad effettuare l’esame congiunto previsto dalle procedure della proroga della Cigs stessa. La cosa più grave è che questo ruolo invece di farlo svolgere alla Fiat lo ha svolto la Regione Lazio, infatti la richiesta alla Fiom Cgil di lasciare la sala dell’incontro è stata fatta dalla Regione dicendo che seguiva le indicazioni della Fiat. Ci saremmo aspettati che lo facesse la Fiat con il Capo del Personale della Fiat di Cassino presente, seduto in sala e che non ha proferito parola. Il fatto è ancor più grave perchè compiuto da una Istituzione con una subalternità politica alla Fiat dietro l’alibi di procedure amministrative. E’ stato impedito alla Fiom Cgil di partecipare, come dice la legge, all’esame congiunto con tutte le organizzazioni sindacali così come peraltro richiesto dalla Fiom stessa in mattinata, con richieste formali , alla Fiat e alla Regione stessa che convoca gli incontri. Già c’era stato un precedente un anno fa quando la Fiom, che aveva reiteratamente richiesto l’incontro non era stata neanche convocata dalla Regione Lazio. Nella giornata di ieri la Fiat ha comunicato di essere disponibile ad effettuare solo una informativa aziendale in quanto l’esame congiunto lo aveva appena concluso con le altre organizzazioni sindacali raggiungendo un accordo. In un incontro di appena 35 minuti hanno, con le altre organizzazioni sindacali, fatto l’esame congiunto, hanno definito i criteri di rotazione, le modalità di effettauzione della Cigs, l’anticipazione salariale, altro che spider man ! La Fiom Cgil ha dichiarato: - di ritenere illegittima tutta la procedura effettuata e conseguentemente il verbale di accordo sottoscritto con le altre organizzazioni sindacali - di non essere disponibile ad effettuare una semplice informativa aziendale al posto dell’esame congiunto su cui era stato appena firmato un accordo che escludeva la Fiom stessa. La Fiat con i suoi comportamenti ignora la sentenza della Corte Costituzionale e le Istituzioni non battono un colpo. Non siamo di fronte a “fatti amministrativi” ma ad una discriminazione nei confronti di una organizzazione maggiormente rappresentativa. La Fiom Cgil chiede quindi un incontro alla Presidenza della Regione Lazio per i chiarimenti necessari. Roma 30 luglio 2013

giovedì 25 luglio 2013

Corte Costituzionale:i lavoratori hanno diritto di avere diritti

La Corte Costituzionale, il 23 luglio, ha scritto una sentenza storica dando completamente ragione alla denuncia di incostituzionalità della scelta della direzione aziendale della Fiat di cancellare la libertà delle lavoratrici e dei lavoratori di poter essere iscritti, di poter eleggere i propri rappresentanti, di poter tenere le assemblee, di poter negoziare la propria prestazione lavorativa. La Corte Costituzionale ha stabilito che i diritti individuali e collettivi dei lavoratori non derivano dalla firma delle intese con le imprese. Il diritto alla rappresentatività e alla negoziazione, è esclusivamente dei lavoratori e delle lavoratrici e da essa deriva la rappresentatività delle organizzazioni sindacali. I diritti sindacali non sono un premio, come ha sostenuto la Fiat, che le imprese concedono solo alle organizzazioni sindacali “consonanti”. La verità è che la Fiat e le organizzazioni sindacali firmatarie hanno definito un’intesa con l'obiettivo di escludere e, quindi, cancellare le organizzazioni sindacali che non hanno ceduto al ricatto. La suprema Corte ha ribadito che la nostra Costituzione vieta alle imprese di decidere chi rappresenta i lavoratori. La Fiat negli ultimi anni ha violato la Costituzione: siamo potuti giungere alla sentenza della Corte solo grazie alla resistenza dei metalmeccanici della Fiom-Cgil, che hanno riaffermato un diritto valido per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori: quello ad essere liberi da ogni ricatto nella contrattazione. La Fiom rientra negli stabilimenti del gruppo Fiat per tornare a contrattare e negoziare il futuro industriale e occupazionale, le condizioni di lavoro, il salario e l'orario. La Fiom-Cgil chiede che la direzione aziendale della Fiat applichi la sentenza della suprema Corte e dei Tribunali italiani, per permettere una nuova stagione di relazioni industriali, a partire dalla salvaguardia dell'occupazione. www.fiom.cgil.it

venerdì 12 luglio 2013

La Costituzione rientra in fiat

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima l'esclusione della Fiom-Cgil operata dalla Direzione aziendale negli stabilimenti Fiat. E’ importante la ragione che la suprema Corte ha individuato: la partecipazione della Fiom alla trattativa. La verità ha la testa dura. Tutte le bugie per le quali sarebbe stata la Fiom ad abbandonare la trattativa sono cancellate. Questa sentenza, che riporta nelle fabbriche la Costituzione, è fondamentale per tutti i lavoratori sottoposti alle pressioni e ai ricatti. In questi anni iscritti e delegati della Fiom-Cgil hanno resistito ed è innanzitutto merito loro, grazie anche alla riuscita dello sciopero e della manifestazione della sola Fiom-Cgil del 28 giugno, se oggi è riconosciuto il diritto dei lavoratori a negoziare e contrattare in tutti gli stabilimenti Fiat. Libertà conquistata dopo anni di durissima crisi e unilateralismo aziendale. Libertà per tutti i sindacati di dire di no ai ricatti. Ora la Fiat dismetta una guerra inutile e dannosa alla democrazia costituzionale del nostro Paese. Applichi le sentenze e non impedisca alle lavoratrici e ai lavoratori di esser liberi di scegliere il proprio sindacato, alle delegate e ai delegati il diritto di esserlo e ai sindacati, a partire dalla Fiom, di esercitare il diritto di assemblea e tutti gli altri diritti sanciti dallo Statuto dei lavoratori. E’ ora il tempo che il Parlamento faccia una legge sulla rappresentanza che garantisca il voto democratico delle lavoratici e dei lavoratori e la rappresentanza proporzionale fra le organizzazioni sindacali. E’ ora il tempo che venga abolito l’abominio giuridico dell’articolo 8 che permette le deroghe ai contratti e alle leggi. Chiediamo al Governo di convocare urgentemente un tavolo nazionale con la presenza della Fiat, per discutere il piano industriale e gli investimenti utili a garantire la salvaguardia dell’occupazione in tutti gli stabilimenti. 3 luglio 2013 FIOM NAZIONALE