giovedì 27 giugno 2013
ASSEMBLEA DELLE DELEGATE E DEI DELEGATI DELL'ICT
VERSO LA MOBILITAZIONE NAZIONALE DEL SETTORE
L'ACCORDO HP ES: UNA GRANDE VITTORIA
Il 24 giugno si è svolta l'assemblea Fiom delle delegate e dei delegati dell'Ict. Erano presenti Rsu
delle aziende di installazioni telefoniche, telecomunicazioni, informatica e aziende inhouse Ict.
Alla discussione hanno partecipato anche la Cgil e l'Slc perchè la filiera dell'Ict vede una grande
frammentazione e l'applicazione di almeno tre contratti: quello metalmeccanico, quello delle
telecomunicazioni, quello del commercio. Per questo è necessario coordinarci maggiormente come
categorie e confederazione in un settore in grave crisi che nei prossimi mesi verrà investito da
numerosi cambiamenti: la separazione e societarizzazione della rete di Telecom Italia e i progetti
che stanno partendo per il conseguimento degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana. Occorre una
discussione tra categorie per valutare l'impatto di queste novità e avere la capacità di fare una
nostra proposta, soprattutto rispetto alle vicende della rete di telecomunicazioni. Tutta la filiera è
in gioco e tutti devono poter dire la loro nel momento in cui si sta assumendo una decisione storica
dalla privatizzazione di Telecom Italia in poi. La Cgil e l'Slc si sono dichiarate disponibili a fare
questa discussione. La Cgil, inoltre, insieme a Cisl e Uil, ha chiesto al Presidente del Consiglio Enrico
Letta un incontro per una valutazione dello stato di attuazione di Agenda Digitale.
Durante l'assemblea sono intervenuti numerosi delegate e delegate che hanno descritto la fase
complicatissima che sta attraversando un settore strategico del paese. Aziende come Alcatel
Lucent, Nokia Siemens, Italtel, Sirti e Ibm sono solo alcune delle vertenze del comparto.
Per questo l'assemblea è da considerarsi un primo momento di discussione di un percorso che
vuole arrivare, in autunno, ad una mobilitazione nazionale di tutto l'Ict.
Di seguito una bozza di piattaforma rivendicativa sulle questioni relative alla politica industriale:
1. La rete deve tornare pubblica per dare a tutti pari accesso a una rete a larga banda;
2. Servono regole diverse per gli appalti che favoriscano la buona occupazione attraverso
l'utilizzo di clausole di salvaguardia occupazionale in caso di cambio appalto e il
superamento delle gare al massimo ribasso a favore del principio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa;
3. Rispetto all'Agenda digitale deve essere chiaro quanti saranno gli investimenti, per quali
attività, per quale occupazione;
Abbiamo inoltre bisogno di:
4. Conoscere le offerte e mercato del software (anagrafe dei prodotti e osservatorio
permanente);
5. Promuovere innovazione dei corsi di studio e dei programmi di ricerca, sostenere la ricerca
e sviluppo;
6. Incentivare la nascita di un'industria per il software di sistema;
7. Incentivare il near e il back shoring;
8. Riqualificare le aziende esistenti;
9. Sostenere le politiche di prodotto favorendo:
◦ Differenziazione;
◦ Premi per sviluppi innovativi;
◦ Incentivi per commercio elettronico;
◦ Finanziare le idee;
◦ Promuovere nuove competenze e talenti creativi;
10. Innovare i servizi
◦ Servizi per mercato globale;
◦ Nuove tecnologia per i servizi (interoperabilità, open data);
11. Spezzare l'oligopolio e organizzare la domanda (ruolo Autority nazionali e regionali);
12. Incentivare l'accorciamento delle filiere, spesso troppo lunghe e strutturate
sull'abbattimento dei costi. Avere nello stesso progetto 10, 15 aziende serve
esclusivamente ad abbattere i costi sulle spalle dei lavoratori. Nella PA questo si traduce in
rapporti opachi e clientele su alcune forniture;
13. Nelle gare pubbliche applicare il principio dell'offerta economicamente vantaggiosa e non
del massimo ribasso che sta uccidendo la qualità dei progetti, la professionalità dei
lavoratori e non favorisce l'innovazione;
14. Riequilibrio rapporto con i fornitori (tempi di pagamento).
I territori e le Rsu sono invitati ad aprire una discussione sulla piattaforma, anche all'interno di
assemblee territoriali di delegate e delegate dell'Ict. A settembre si svolgerà una nuova assemblea per definire la
piattaforma e decidere i successivi passaggi per arrivare ad una giornata di mobilitazione,
possibilmente unitaria. E' stato importante e positivo che il 25 giugno sia riuscito lo sciopero di 4
ore, con presidio davanti alla Regione Lombardia, proclamato dalla Fiom e dalla Uilm a Milano e in
Brianza per chiedere politiche di rilancio del settore.
Per quanto riguarda la carta rivendicativa si deve andare avanti. In Hp Es la Fiom e il
coordinamento nazionale della Rsu Fiom hanno firmato un accordo importantissimo che deve fare
da apripista per tutti gli altri coordinamenti dei grandi gruppi del settore. Ci auguriamo che nelle
prossime settimane arrivino altri accordi importanti sulla carta carta rivendicativa in aziende
dell'Ict.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 26 giugno 2013
lunedì 10 giugno 2013
Nota sulla riunione del 3 giugno sull'ICT
Il 3 giugno si è svolta a Roma una riunione con le strutture territoriali della Fiom sulle problematiche relative al settore Ict (installazioni telefoniche, telecomunicazioni e informatica) e sulla necessità di aprire una vertenza nazionale.
Alla riunione ha partecipato anche Rosario Strazzullo della Cgil nazionale, responsabile delle reti e del terziario.
Molti territori, oltre a denunciare una situazione di crisi profondissima delle aziende con ripercussioni negative sull'occupazione, hanno evidenziato l'esigenza di un confronto rispetto alla novità dello scorporo della rete di Telecom Italia che sicuramente produrrà un impatto in tutta la filiera. Come consideriamo quest'operazione? Quali sono i rischi o le opportunità? Che ruolo avrà il soggetto pubblico? Ci sono indubbiamente tante incognite e tanti rischi di cui dobbiamo ragionare in maniera approfondita. Abbiamo chiesto quindi alla Cgil di aprire una discussione anche nella confederazione insieme all'Slc che sarebbe sicuramente utile al fine di trovare una posizione condivisa. La Fiom è sempre stata a favore della pubblicizzazione delle rete di telecomunicazioni, è quindi evidente che in un momento di transizione come questo è opportuno che rilanciamo l'idea della necessità di un controllo pubblico di un'infrastruttura strategica per il paese.
Altro tema di cui si è discusso è l'Agenda Digitale, che al momento non sta dando i risultati sperati. Alcuni accordi sono stati sottoscritti al Ministero dello Sviluppo Economico nei mesi scorsi proprio a fronte dell'impegno assunto dal governo rispetto agli investimenti sull'Agenda digitale. Oggi alcune aziende molto importanti, soprattutto quelle che producono apparati e servizi per le Tlc, rischiano di scomparire o di essere fortemente ridimensionate a causa dell'assenza di investimenti e del mancato mantenimento degli impegni assunti dal Mise.
Alla fine della riunione si è deciso di convocare un'assemblea delle delegate e dei delegati di tutto il settore ICT per avviare una grande vertenza nazionale che abbia al centro le politiche di intervento pubblico di sostegno all’innovazione, di risanamento e di rilancio dell’Ict.
Nell'assemblea, che si terrà il 24 giugno a Roma, discuteremo la piattaforma per la difesa e il rilancio dell’Ict da presentare a tutti i nostri interlocutori, Governo in primis.
Nella piattaforma vorremmo includere anche una proposta sulle società regionali Ict inhouse, oggi fortemente a rischio a causa della spending review.
Come Fim Fiom e Uilm abbiamo già chiesto un incontro al Ministro dello Sviluppo Economico per iniziare un confronto sulle politiche industriali per il comparto, sullo scorporo della rete Telecom e sull'Agenda Digitale. Proprio oggi siamo stati convocati per il 18 giugno dal viceministro Antonio Catricalà (richiesta e convocazione in allegato).
Il 24 giugno si discuterà anche di come proseguire il confronto con il governo se il primo incontro del 18 darà un esito positivo.
FIOM NAZIONALE
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