martedì 30 luglio 2013

grave comportamento della Regione Lazio

Nell’incontro di ieri sulla proroga della CIGS all’Unità Sottogruppi Lastratura della Fiat di Cassino la Fiom Cgil non è stata ammessa ad effettuare l’esame congiunto previsto dalle procedure della proroga della Cigs stessa. La cosa più grave è che questo ruolo invece di farlo svolgere alla Fiat lo ha svolto la Regione Lazio, infatti la richiesta alla Fiom Cgil di lasciare la sala dell’incontro è stata fatta dalla Regione dicendo che seguiva le indicazioni della Fiat. Ci saremmo aspettati che lo facesse la Fiat con il Capo del Personale della Fiat di Cassino presente, seduto in sala e che non ha proferito parola. Il fatto è ancor più grave perchè compiuto da una Istituzione con una subalternità politica alla Fiat dietro l’alibi di procedure amministrative. E’ stato impedito alla Fiom Cgil di partecipare, come dice la legge, all’esame congiunto con tutte le organizzazioni sindacali così come peraltro richiesto dalla Fiom stessa in mattinata, con richieste formali , alla Fiat e alla Regione stessa che convoca gli incontri. Già c’era stato un precedente un anno fa quando la Fiom, che aveva reiteratamente richiesto l’incontro non era stata neanche convocata dalla Regione Lazio. Nella giornata di ieri la Fiat ha comunicato di essere disponibile ad effettuare solo una informativa aziendale in quanto l’esame congiunto lo aveva appena concluso con le altre organizzazioni sindacali raggiungendo un accordo. In un incontro di appena 35 minuti hanno, con le altre organizzazioni sindacali, fatto l’esame congiunto, hanno definito i criteri di rotazione, le modalità di effettauzione della Cigs, l’anticipazione salariale, altro che spider man ! La Fiom Cgil ha dichiarato: - di ritenere illegittima tutta la procedura effettuata e conseguentemente il verbale di accordo sottoscritto con le altre organizzazioni sindacali - di non essere disponibile ad effettuare una semplice informativa aziendale al posto dell’esame congiunto su cui era stato appena firmato un accordo che escludeva la Fiom stessa. La Fiat con i suoi comportamenti ignora la sentenza della Corte Costituzionale e le Istituzioni non battono un colpo. Non siamo di fronte a “fatti amministrativi” ma ad una discriminazione nei confronti di una organizzazione maggiormente rappresentativa. La Fiom Cgil chiede quindi un incontro alla Presidenza della Regione Lazio per i chiarimenti necessari. Roma 30 luglio 2013

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